giovedì 29 marzo 2018

ECCO PERCHÉ SOSTENGO LE LISTE DELLA FLC CGIL



Da socialista impegnato a sinistra, da convito assertore di una necessaria, reale riaggregazione della sinistra non ho mai sottovalutato il necessario, fondamentale rapporto che esiste tra iniziativa politica, azione sindacale e conquiste sociali.
Questa interconnessione è, per il mio modo di intendere la società, i rapporti sociali fondamentale. In questa prospettiva è tutt’altro che secondaria la mia scelta di cercare di trovare rappresentati nel mondo del lavoro questi valori ed ideali.
In questa linea appare fondamentale la scelta di quale sindacato, di quale “modello” di relazioni sindacali e/o contrattuali vogliamo sostenere o rappresentare.
Appare, quindi, naturale, in base a ciò che io penso, rivolgermi a quel sindacato, a quella confederazione che, per me rappresenta, storicamente, pur non senza errori o titubanze, più e meglio, la mia idea di lavoro, di scuola, di società. Questa realtà per me è la FLC che è parte fondamentale della CGIL dato che si avvicina di più alla mia tradizione politica e di valori.
Scendendo, poi, nel concreto, alle prossime elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie saremo tutti chiamati ad essere coerenti a noi stessi essendo l’attuale fase cruciale per il futuro dell’istruzione e quindi del Paese. Preso coscienza di tutto ciò è chiaro, perciò, che ogni scelta produrrà necessariamente effetti su cui costruiremo o meno le nostre future scelte.
Scegliere la FLC CGIL è, pertanto, qualcosa di tutt’altro che casuale o accessorio. Si tratta di scegliere quali sistemi di relazioni sindacali vogliamo affermare per il nostro futuro lavorativo e anche per il sindacalismo scolastico. Chiarito ciò è altrettanto evidente che esistono poi comunque  diversi modi di stare e/o sostenere la FLC CGIL.
Personalmente credo che la CGIL tutta, oggi, rappresenti una delle rare organizzazioni dove è possibile ancora stare in modo dialettico e se serve, perché no, critico, se utile o necessario. Tutto ciò è ancora più vero se pensiamo all’attualità del dibattito che si sta sviluppando, al momento, in FLC CGIL sulle dinamiche legate alla firma del nuovo CCNL.
Sono emerse, è dato pubblico, valutazioni diverse, sul merito e il senso, del nuovo contratto sia normativamente che economicamente.
Tutto ciò rende forse meno incisiva la FLC CGIL?
Io penso di no, anzi considero che sia l’esatto contrario, sono, da sempre, infatti, profondamente convinto che un confronto reale anche serrato ci renda più forti ed incisivi.
Avrei del resto meno fiducia in una organizzazione dei lavoratori monolitica, che non è in grado di sviluppare, al suo interno, ragionamenti di senso e prospettiva concreti.
Si possono, infatti, nutrire dubbi o personali valutazioni su come meglio si doveva o poteva concludere la trattativa contrattuale, ma mai ritengo, in FLC, in CGIL, i compagni e le compagne, anche i più critici, mai accetteranno che il confronto si trasformi in una messa in accusa della “buonafede” dei dirigenti, cioè di coloro che assumono su di sé, per l’organizzazione, l’onere di rappresentare i bisogni, le aspirazioni dei lavoratori della conoscenza attraverso l’azione sindacale.
Sono, queste solo alcune delle considerazioni che mi sento di condividere qui con voi e che rendono, spero con immediatezza il senso del perché della mia scelta di sostenere la FLC CGIL sia in chiave organizzativa che elettorale.
Comprendo, anche, che questa mia presa di posizione se sarà apprezzata da taluni compagni sarà non compresa o osteggiata da altri e tuttavia la assumo, in linearità, con le mie idee, valori e scelte.  
Comunque la si pensi è a tutti evidente che i lavoratori, in particolare, della conoscenza, vivano una stagione particolare, iniziata con l’imposizione della “buona scuola” che ha finito per vedere colpevolizzare la categoria dei lavoratori della scuola e segnatamente gli insegnanti.
Come cittadini e lavoratori vicini o iscritti alla CGIL e alla FLC, da tempo, in molti abbiamo preso atto, di questo stato di cose che ha ricadute reali, quotidiane sulla qualità della vita di noi tutti come individui e lavoratori.
Chiederci cosa è possibile fare per contrastare queste “dinamiche” indotte significa in buona sostanza operare democraticamente, sindacalmente nel campo dei rapporti, delle relazioni sindacali, riconquistando attraverso la contrattazione, sia generale che collettiva, spazi, perduti e nuovi, di agibilità democratica per il lavoro.
In CGIL, ed è la sua forza, esistono, nella continuità sindacale di categoria e confederale diverse “sensibilità” capaci di fare sintesi. L’appello che mi sento di rivolgere, attualmente, è quello a scegliere e votare in occasione delle elezione per il rinnovo delle RSU della prossima seconda metà di aprile per le liste della FLC CGIL .
 Ciò anche perché è necessario rafforzare un sindacato, fatto dai lavoratori, dai loro bisogni, che sia credibile, forte, democratico quanto autorevole.
In Italia, nel comparto istruzione questo sindacato, nel nostro tempo, è e può essere credibilmente solo la FLC CGIL; l’unica organizzazione sindacale di categoria in grado di svolgere una serena valutazione di valori, bisogni, interessi e necessità e di essere critica con se stessa senza remore o unanimismi.
Questa forza, frutto della partecipazione, garantisce non solo o tanto gli iscritti FLC e CGIL ma l’intero sindacato nella e della scuola e con questo i suoi lavoratori.
Per farlo occorre, però, irrobustire sempre più la struttura dell’azione della FLC.
Si può partire per farlo solo dalla capillare presenza negli Istituti del Paese, presenza che può e deve essere garantita da noi uomini e donne, colleghi del comparto che ci impegniamo, che ci impegniamo in tal senso.
Una stagione difficile ci attende, non deludiamoci e portiamo avanti l’insegna di un sindacato partecipato, solidale di lotta e proposta insieme alla FLC CGIL!

Fabio Cannizzaro

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