martedì 17 gennaio 2017

LA SINISTRA ISOLANA PUO’, DEVE RIPARTIRE DAI BISOGNI SOCIALI…

Nel particolare si riconoscono  da sinistra: Antonello Longo, Fabio Cannizzaro, Turi Lombardo, Tommaso Lima e Antonino Gulisano, fuori dall’inquadratura di questa foto l’On. Erasmo Palazzotto, di cui pubblicheremo, a mo’ di venia, altre foto.


…PER CONTRASTARE SPINTE ANTIPOPOLARI E POPULISTE E DEVE FARLO IN NOME DEI DIRITTI DEI SICILIANI ONESTI.


E’ stata ieri pomeriggio, malgrado l’inclemenza del tempo, una di quelle rare, sempre più infrequenti occasioni in cui a Sinistra, da Sinistra si discute, senza remore e/o cesure, sul presente e sul futuro possibile dei Siciliani e della Sicilia. Ed è appunto quanto è accaduto ieri nella suggestiva cornice dell’ex Regia Fonderia grazie a Risorgimento Socialista.
La posizioni emerse erano diversificate nelle tattiche ma sostanzialmente concorde è stata, invece, l’analisi sociale e politica della stagione odierna, una delle meno esaltanti della nostra realtà siciliana. 
Ha moderato i lavori il compagno e giornalista Antonello Longo, che ha portato all’uditorio le scuse per le assenze giustificate di Massimo Rella di Sicilia Bene Comune e di Sonia Spallitta del Partito della Rifondazione Comunista. 
Assenze che non sottraggono attenzione al dibattito nei suoi dichiarati, successivi step.
L’intervento di Fabio Cannizzaro ha focalizzato l’attenzione sulla necessità per la sinistra, per una sinistra che voglia essere creduta e credibile di presentarsi unita, pur nella sua pluralità. 
E’ questa del resto, sin dalla sua nascita, la posizione di Risorgimento Socialista, che non ritiene inconciliabile lavorare per la rinascita di un soggetto socialista militante e parimenti contribuire, senza remore, con la propria cultura e tradizione di socialisti, alla riarticolazione di una presenza di sinistra in Sicilia, in Italia ed in Europa.
Apprezzato per l’analisi offerta anche l’intervento di Tommaso Lima, che a nome di Futuro a Sinistra della Sicilia, ha riflettuto, anche egli con generosità, sul presente e sulle prospettive utili e necessarie per una azione collegiale a Sinistra.
Appassionato e anche critico l’intervento fatto a nome del sodalizio di “Socialismo Oggi” dall’On. Turi Lombardo che ha parlato del ruolo, della presenza dei socialisti in un contesto quale quello attuale rivolgendo un’appello alla consapevolezza delle radici.
Leonardo D’angelo, poi, a nome dell’Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana –xQS ha riflettuto sulle necessità dell’unità a sinistra raccordandole appunto alla Questione Siciliana, intesa come originale declinazione della Questione Meridionale di cui è quota parte pur senza essere tout court sovrapponibile. D’Angelo ha ben sposato, infatti, il monito di Fabio Cannizzaro, coordinatore di Risorgimento Socialista, che poco prima aveva parlato della necessità sociale di sposare una difesa della Autonomia statutaria, quale concreto strumento di difesa dei diritti dei Siciliani onesti contro forme di simonia,malavitosità e/o mafiosità.  Particolarmente apprezzato è stato poi l’intervento dell’On. Erasmo Palazzotto che ha analizzato il quadro d’insieme in cui si dibatte la sociaetà siciliana e con essa la sinistra. Sono inoltre intervenuti Antonino Gulisano per Risorgimento Socialista e ha portato un saluto da Priolo in rappresentanza dei socialisti del PSI di quel comprensorio, il giovane e appassionato Christian Bosco.
Una particolare menzione va al pubblico presente, attento, appassionato e convenuto da diverse parti della Sicilia a testimonianza che quando si discute insieme , senza “lenti colorate” di Sicilia, futuro e Sinistra l’attenzione è viva e vigile. 
Erano presenti, infatti, cittadini tra i cittadini, molti di essi compagni tra i compagni, giornalisti,sindacalisti, militanti ed intellettuali.
L’iniziativa si è poi conclusa con un prossimo arrivederci per proseguire  a discutere e riflettere insieme nello “spirito di Palermo” , per l’appunto, ieri sperimentato e foriero di utili spunti.


LIBORIO SCIACCA

domenica 8 gennaio 2017

COME POTREBBERO CAMBIARE LE “FAMIGLIE” POLITICHE EUROPEE?



La notizia politica di oggi è che Beppe Grillo invita i cinquestelle a votare on line sul posizionamento del movimento in Europa. E pone nette quanto inattese ai più tre alternative:
a) restare nel gruppo dell’ EFDD all’Europarlamento ( dove i cinquestelle si trovano, ad oggi,  unitamente all’Ukip di  Farage) 
b) congiungersi all’Alliance of Liberals and Democrats of Europe in sigla,ALDE
c) andare nel GRUPPO MISTO.
Vi risparmieremo i moralismi e le facili giaculatorie sui posizionamenti in Europa dei cinque stelle; ciò che vorremmo qui analizzare è il quadro delle cosiddette “famiglie politiche” nel caso che i militanti cinque stelle scegliessero l’opzione ALDE.
I cambiamenti negli equilibri di forza interni alle “famiglie” politiche europee sarebbero in parte mutati e, in ogni caso, riconsacrerebbero come ha tenuto a dichiarare lo stesso Grillo i “liberali” come “la terza forza politica al Parlamento europeo“.
Tutto ciò finirebbe per creare se possibile una ancor maggiore confusione in seno al Parlamento europeo. A nessuno sfugge e meno che meno a noi che il PES, il Partito del Socialismo Europeo, da tempo ha occupato il “campo” del liberalismo e anzi si è spinto oltre assumendo la rappresentanza del neoliberismo tout court.
Il ritorno sulla scena dei “liberali” con l’afflusso dell’ampio “plotone” dei cinquestelle verrebbe a porre una serie di questioni politiche non indifferenti all’interno dei paludati equilibri parlamentari e politici europei. Vedremo cosa i militanti dei cinque stelle sceglieranno, resta per noi socialisti autonomi e di sinistra di Risorgimento Socialista la necessità di riflettere ancor più prontamente su come sia possibile restituire rappresentanza al socialismo in Europa sia nel perimetro UE che no.
Da tempo sosteniamo di concerto a settori del socialismo spagnolo che sia tempo di separare i destini del socialismo organizzato, militante da quelli delle pattuglie parlamentari che hanno conquistato il PES trasformandolo in una ridotta di quel fallimentare “socialismo blairiano” sconfitto dalla storia e rifiutato dai socialisti, con i testa quelli del Regno Unito.
La nostra proposta è di creare una nuova rappresentanza per il Socialismo in Europa che il compagno Cannizzaro a mo’ di sintesi ha definito EUROSOCIALISMO.
Sarebbe tempo anche a seguito del rimescolamento provocato dalla proposta grillina e dal successivo esito che il loro voto interno provocherà che anche le sinistre socialiste ed  i socialisti liberi dall’ipoteca del blairismo, pensassero a coordinarsi, organizzarsi dato che le nostre analisi, le nostre posizioni, lo scriviamo con piena onestà intellettuale, non trovano piena rispondenza, ad oggi, né nel PES né in quella di quell’ altra famiglia politica europea che è l’EUROPEAN LEFT.
In attesa che Grillo faccia la sua mossa, sarebbe bene che noi socialisti pensassimo ad una comune posizione per l’Europa libera dalle ipoteche neoliberiste in cui si dibatte il PES.


LIBORIO SCIACCA