venerdì 3 luglio 2015

DALLA PARTE DELLA GRECIA, DALLA PARTE DELL'EUROPA, DALLA PARTE DEL SOCIALISMO !


Quanto accade in questi giorni, in queste ore, in Grecia pone ed impone a chi è, a chi si dice socialista una serie di interrogativi etici e politici.
Noi siamo schierati, senza infingimenti, dalla parte di coloro che credono che le scelte portate avanti dal Governo greco siano una risposta dovuta e per nulla “estremista” o “radicale” ad un diffuso, non sostenibile andazzo economico-finanziario e ad una interpretazione “eretica” del senso e dello spirito federalista europeo.
Una scelta quella nostra, come compagne e compagni impegnati per il Risorgimento Socialista, che è coerente con la storia e la migliore tradizione del socialismo peninsulare.
Ci rendiamo conto, tuttavia, che il campo del socialismo europeo, e anche quello italiano, è, oggi, attraversato e devastato dalla tentazione di taluni di “appiattirsi” su posizioni a supporto dell'attuale, iniquo sistema economico finanziario.
Un modello , questo, che se accettato finirebbe per mortificare e svilire le spinte europeiste dei socialisti riducendo la nostra presenza e il nostro impegno ad un ruolo “ausiliariorispetto alle scelte prese dal sistema sperequativo vigente. Tutto ciò è inaccettabile!
Noi non possiamo , non dobbiamo lasciare a questi “socialisti liberisti” la rappresentanza politica delle aspirazioni federaliste che furono di compagni come Colorni tantomeno la rappresentanza e la guida della lotta dei lavoratori in Italia come nel resto dell'Unione.
Deve essere ben chiaro che nessuna “salvezza” per l'Europa, per i Cittadini, per i Lavoratori, italiani ed europei, potrà venire dal liberismo, dal neo finanziarismo, dal verbo monetarista.
Questa è una evidenza che come socialisti non ci sfugge. E che non dobbiamo stancarci di sostenere e proclamare!
Taluni dicono che assumendo questa posizione, coerente si badi bene con i nostri valori e principi, noi ci collochiamo vicini alle sinistre radicali, ai “comunisti”.
A questi custodi della altrui ortodossia provo naturale rispondere che noi come socialisti coltiviamo, da tempi non sospetti, una visione riformatrice della società e che solo per il fatto che la nostra analisi converga con quella di altri, tra cui anche i “ famigerati” comunisti, non può renderla meno valida o importante.
Esistono settori del socialismo nostrano che in nome dell'anticomunismo sarebbero disposti a sacrificare ogni loro principio posizionandosi specularmente solo per il fatto di poter essere assimilati o confusi con i comunisti.
A costoro rispondo che io non sono anticomunista ma lombardianamente a-comunista, cosa che mi impedisce di prendere le posizioni giuste o necessarie basando, solo o esclusivamente, la mia azione, in negativo, sulle scelte dei comunisti, sui posizionamenti dei compagni comunisti. 
Io con questi non non concordo assolutamente né sulle basi né sulle premesse, ma forte anche del monito del compagno Saragat non solo non ne giudico aprioristicamente le scelte, ma non mi faccio comunque trasportare nell'anticomunismo delle, vecchie e nuove, destre.
Chiarito ciò è evidente che la questione greca ha svelato e svela divisioni interne non solo o tanto al socialismo italiano ma all'intero corpo del socialismo europeo. E' evidente che posizioni come quelle assunte dal compagno Martin Schulz, dalla maggioranza del PES, il partito del socialismo europeo, cozzano e confliggono sia con posizioni come la nostra sia con quelle di tutte le sinistre socialiste europee. E' , infatti tutt'altro che casuale che si constati nel socialismo di sinistra dell'Unione una convergenza di analisi che ci lascia ben sperare che sia possibile tornare a realizzare, senza fretta ma in tempi brevi, un coordinamento delle posizioni di sinistra del socialismo, che ci permetta di ridiscutere scelte e posizionamenti del PES e comunque del socialismo europeo.
In tutto ciò noi socialisti del Risorgimento Socialisti, reduci dall'assemblea nazionale di sabato scorso, 27 giugno, a Roma, siamo e restiamo convintamente in prima linea, nella convinzione che il Socialismo debba stare dalla parte giusta ovvero dalla parte dei lavoratori e dei cittadini a difesa dell'Europa politica dei Popoli e non di quella burocratica, monetaria e finanziaria.

Socialismo Sempre!


Fabio Cannizzaro